Giesse Risarcimento Danni segue il risarcimento per incidente stradale mortale sul Grappa
La notizia del patteggiamento a un anno di reclusione, riguardo all’incidente stradale mortale sul Grappa in cui fu investito e ucciso il ciclista Alessio Massaro, è stata riportata sui quotidiani La Tribuna di Treviso e Il Gazzettino.
Giesse Risarcimento Danni – gruppo specializzato in risarcimento a seguito di incidenti stradali mortali a cui si è affidata la famiglia – ha seguito l’iter giudiziario per accertarsi che emergesse la verità e attende ora gli sviluppi sul fronte risarcitorio.
Uccise un ciclista sul Grappa, l’investitore patteggia un anno
Nel febbraio 2021 a Borso perse la vita Alessio Massaro di Montebelluna. La perizia ha tolto ogni dubbio: il motociclista aveva invaso la corsia opposta
Stava scendendo dal Grappa in sella alla sua bici quando si è trovato di fronte una moto, inevitabile l’impatto. E in quello scontro, nel febbraio dell’anno scorso, aveva perso la vita Alessio Massaro. Aveva 43 anni, aveva la passione per la bici e lavorava come responsabile al settore informatico del Consorzio di Bonifica Piave.
Ieri, in tribunale a Treviso, M.P., che quel giorno era in sella alla moto, ha patteggiato un anno di reclusione, oltre alla pena accessoria della sospensione della patente per lo stesso periodo. Sua la responsabilità dell’incidente mortale, come aveva stabilito la perizia.
Quel 6 febbraio dell’anno scorso Alessio Massaro era partito in sella alla sua bici dal suo appartamento di via delle Ginestre a Montebelluna. Aveva scalato il Grappa, poi si era avviato lungo la discesa, lungo la provinciale 140.
Era originario di Trevignano Alessio Massaro, a Montebelluna era andato ad abitare quando aveva trovato lavoro al Consorzio Piave, viveva da solo in quell’appartamento di via delle Ginestre e quel giorno doveva essere per lui un momento di svago, conclusosi tragicamente.
Stava scendendo tenendo la sua destra, normale la velocità visto che era in discesa: 49 chilometri orari. Ma proprio quando stava affrontando una curva tra i tornanti 5 e 4, nel territorio di Semonzo, si era trovato davanti la moto condotta da M.P., il centauro stava salendo verso Cima Grappa.
La sua velocità, come stabilito dalla perizia, era di 64 chilometri orari, e aveva invaso l’altra corsia di circa tre metri. La conclusione della perizia disposta dalla Procura non aveva lasciato adito a dubbi: «La causa del sinistro va ricercata nella condotta dei guida del motociclista che percorreva la curva sinistrorsa controsenso in assenza di visibilità».
Il giudice, Marco Biagetti, ha accolto la richiesta di patteggiamento presentata dall’imputato. «In questa tragedia che ha tolto Alessio ai suoi genitori Luigi e Bertilla e al fratello Samuele», dichiara Fabio Viale, responsabile della sede Giesse di Castelfranco che ha assistito in sede giudiziaria la famiglia del 43enne, «abbiamo per lo meno ottenuto di ristabilire la verità dei fatti.
Alessio stava procedendo regolarmente in sella alla sua bicicletta e quanto accaduto è imputabile, unicamente, all’invasione di corsia del motociclista. È, ovviamente, un’amara soddisfazione veder riconosciute le proprie tesi, tuttavia questo risultato, che condividiamo con Luigi, Bertilla e Samuele, è quanto ci eravamo ripromessi per onorare la memoria di Alessio».
Articolo de “La Tribuna di Treviso”
Scontro tra moto e bicicletta: 1 anno per la morte di Alessio
Ha patteggiato un anno di reclusione il motociclista che nel febbraio 2021 urtò e uccise un ciclista invadendo la corsia opposta a Semonzo di Borso del Grappa. Si è celebrata, in Tribunale a Treviso, l’udienza del processo per la morte di Alessio Massaro, 43enne di Montebelluna.
Il giudice ha accolto la richiesta di patteggiamento presentata dall’imputato, il 44enne M.P., condannandolo a una pena di un anno di reclusione, sospesa, oltre che alla pena accessoria della sospensione della patente per lo stesso periodo.
L’incidente si era verificato verso le 14.30 del 6 febbraio 2021. Massaro era in sella alla propria bici e percorrendo in discesa la SP 140, via Generale Giardino, a Semonzo, era entrato in collisione con la moto condotta da M.P. Per il ciclista non ci fu nulla da fare.
«In questa tragedia che ha tolto Alessio ai suoi cari – dichiara Fabio Viale, responsabile della sede Giesse di Castelfranco che ha seguito la famiglia – abbiamo per lo meno ottenuto di ristabilire la verità dei fatti: contrariamente ad alcune notizie apparse dopo l’incidente, infatti, Alessio stava procedendo regolarmente in sella alla bici e quanto accaduto è imputabile, solo, all’invasione di corsia della moto».
Articolo de “Il Gazzettino“