Giesse Risarcimento Danni segue risarcimento per incidente stradale mortale a Catania.
La notizia del rinvio del processo che intende far luce sull’incidente mortale a Catania, noto anche come “strage di Belpasso” perché persero la vita quattro ragazzi, viene riportata sul quotidiano “La Sicilia“.
Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato in risarcimento a seguito di incidenti stradali, assiste i familiari di una delle vittime. La prima udienza, tuttavia, è stata rinviata perché l’imputato si è traferito all’estero all’insaputa dell’autorità giudiziaria.
Si attendono quindi gli sviluppi del processo per l’incidente mortale a Catania.
Omicidio stradale di quattro adraniti: l’imputato è all’estero, rinviato il processo
Era fissata per ieri la prima udienza del processo che vede imputato un quarantenne adranita, accusato di omicidio stradale. L’uomo la notte del 13 ottobre 2019, era alla guida della sua Seat Leon; con lui quattro ragazzi di Adrano.
Avevano trascorso una notte in discoteca e insieme stavano tornando a casa, quando l’auto, lanciata a folle corsa sulla Statale 121, la Catania-Paternò (pare avesse raggiunto i 202 km/h), all’altezza della rampa della zona industriale di Piano Tavola, in territorio di Belpasso, si è schiantato contro il pilone laterale dell’infrastruttura.
L’auto si è disintegrata, immediata la morte dei quattro ragazzi: il 17enne, Manuel Petronio; la 15enne, Erika Germanà Bozza; il 20enne Salvatore Moschitta; la 28enne Giuseppa Diolosà Farinato; solo il conducente si è salvato.
Il processo doveva cominciare ieri, ma è stato rinviato di 4 mesi per un problema di notifiche, perché l’imputato, pare anche all’insaputa dell’autorità giudiziaria si è trasferito all’estero. I familiari di una delle vittime, Manuel Petronio (assistiti dall’avvocato Michele Liuzzo e dalla Giesse risarcimento danni), hanno visto ricostruire i momenti che hanno cambiato per sempre le loro vite e lasciato nel dolore le altre famiglie.
Secondo una ricostruzione, l’auto urtò due volte contro il guardrail e andò poi a sbattere sul parapetto che divide la carreggiata dalla rampa: l’impatto fu così forte da spezzare in due la Seat Leon, con la parte posteriore che addirittura fu sbalzata oltre le barriere laterali terminando sui binari della ferrovia. Inutili i soccorsi.
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