Giesse Risarcimento Danni ottiene risarcimento per incidente stradale mortale a Pordenone.
La notizia del risarcimento, a tre anni dall’incidente stradale mortale a Pordenone, viene riportata sui quotidiani “Il Gazzettino” e “Messaggero Veneto“.
Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato in risarcimento a seguito di incidenti mortali, assiste la famiglia della vittima. Grazie alla tenacia degli esperti di Giesse è stato possibile ottenere un risarcimento, nonostante una prima archiviazione del caso da parte del Tribunale di Pordenone.
Schianto in moto e morte: il risarcimento dopo 3 anni
Schianto e morto e senza colpevoli: la tenacia degli esperti di Giesse Risarcimento Danni (Grd) di Belluno, con una sede a Pordenone, ha permesso, attraverso una trattativa extragiudiziale, di trovare un accordo con Generali, facendo incassare un risarcimento – da quanto si è appreso – di alcune decine di miglia di euro ai familiari di Flavio Sacilotto, 57enne odontotecnico, di Marsure, morto nel 2018 ad Arcola (Claut) lungo la 251, dopo una carambola in moto.
«Ci dissero che non c’era nulla da fare, ma noi non ci abbiamo creduto – fanno sapere i familiari della vittima – La controparte ha riconosciuto che la responsabilità dell’incidente non era da attribuire esclusivamente a Flavio – dicono i familiari – Chi ci seguiva prima di Giesse ci aveva detto che non c’era nulla da fare, ma noi siamo andati avanti.
Lo dovevamo a Flavio e alla sua memoria. Era un uomo molto presente e attaccato alla famiglia, un sostegno per tutti noi. Ogni anno accadono numerosi incidenti mortali con vittime motociclisti ed a loro viene subito attribuita la colpa, ma come nel nostro caso, spesso avvengono anche per leggerezze o distrazioni degli automobilisti».
L’incidente risale al 21 aprile 2018. Erano appena passate le 12 e Flavio, in sella a una Kawasaki 600, procedeva con un amico lungo la 251, una strada molto amata dai motociclisti, verso Claut.
Davanti a lui c’era la Clio di A. T. che avrebbe deviato a sinistra per dirigersi verso uno spiazzo dall’altra parte della carreggiata. Tutto si svolse in un attimo: Flavio non riuscì a frenare e andò a sbattere contro il lato sinistro della Clio rovinando a terra. Morì praticamente sul colpo, nonostante il prodigarsi dei medici del 118.
Nell’aprile 2019, il Tribunale di Pordenone accolse la richiesta di archiviazione proposta dalla procura, bocciando l’opposizione dei familiari che volevano il processo per omicidio stradale. I familiari decisero così di chiedere aiuto a Giesse e a 3 anni dalla tragedia il risarcimento.
«Il caso era difficile, ma abbiamo intravisto una possibilità di riuscita, sentendoci emotivamente vicini alla famiglia di Flavio. La nostra esperienza ci ha insegnato a percorrere ogni possibilità» spiegano per Giesse Luca Infanti e Silvano Cibien.
«L’assistenza e la tutela che forniamo ai danneggiati e ai loro parenti in casi di incidenti con esiti gravissimi o mortali implica rapporti diretti e costanti con i manager delle compagnie di assicurazione, frutto di oltre 25 anni di esperienza e di oltre 5.500 casi mortali gestiti. Numeri che ci hanno fatto guadagnare il rispetto delle compagnie e avere maggiore forza contrattuale nei loro confronti».
Articolo de “Il Gazzettino”
Odontotecnico morto in moto: familiari risarciti dopo tre anni
Risarciti i familiari di Flavio memoria: era attaccato alla Sacilotto, odontotecnico 57enne di Marsure che perse la vita nel 2018 ad Arcola.
«Abbiamo sempre sostenuto che la responsabilità dell’incidente non era da attribuire esclusivamente al nostro caro – sottolineano i familiari, seguiti dal gruppo Giesse risarcimento danni – Siamo andati avanti. Lo dovevamo a Flavio e alla sua memoria: era attaccato alla famiglia, un sostegno per tutti noi».
La moto dell’avianese s’era scontrata con un’utilitaria che aveva avviato una manovra di svolta; per Sacilotto, sbalzato di sella, non c’era stato nulla da fare. Dal punto di vista penale nel 2019 il tribunale di Pordenone aveva accolto la richiesta di archiviazione del caso da parte del Pm.
Articolo del “Messaggero Veneto”