Risarcimento per infortunio sul lavoro a Catanzaro.
Giesse Risarcimento Danni segue il risarcimento per infortunio sul lavoro a Nocera Terinese, in provincia di Catanzaro, in cui perse la vita Gianluca Falsetti.
Il giudice di Lamezia Terme ha rinviato a giudizio il datore di lavoro, ma c’è un fascicolo aperto (presso la Procura per i minorenni di Catanzaro) anche nei confronti del figlio dell’imputato che, quel giorno, manovrava il trattore. La notizia viene riportata nella “Gazzetta del Sud“.
La famiglia di Falsetti si è affidata a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime di infortuni sul lavoro.
Schiacciato e ucciso dal trattore, a giudizio il datore di lavoro
Schiacciato e ucciso dalle ganasce del trattore a Nocera Terinese: rinviato a giudizio il datore di lavoro.
La Procura di Lamezia Terme ha fatto piena luce riguardo all’infortunio sul lavoro di due anni e mezzo fa a Nocera Terinese. Contrariamente a quanto emerso nei giorni successivi alla tragedia, Gianluca Falsetti, dipendente dell’azienda agricola “Ruggiero V”, fu schiacciato e ucciso dalle ganasce dello “scuotitore”, l’attrezzo agricolo attaccato al trattore che il figlio minorenne del titolare dell’azienda stava manovrando.
A seguito delle risultanze emerse in fase di indagine, il Tribunale di Lamezia terme ha rinviato a giudizio R.R., il 48enne titolare dell’azienda agricola e datore di lavoro di Gianluca Falsetti, con l’accusa di omicidio colposo legata alla violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul luogo di lavoro.
Il dibattimento si aprirà questa mattina con l’audizione dei primi 3 testi del pubblico ministero. Nei confronti del figlio del titolare, all’epoca dei fatti minorenne, sta procedendo la Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Catanzaro.
La mamma e il fratello di Gianluca Falsetti, invece, si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime di infortuni sul lavoro, costituendosi parte civile con l’avvocato fiduciario di Giesse.
«La famiglia è ancora molto scossa per quanto accaduto – spiega Giuseppe Vacca, responsabile della sede di Giesse Risarcimento Danni a Lamezia Terme – oltre all’immenso dolore per la perdita di un figlio e di un fratello di soli 29 anni, che viveva ad Amantea insieme alla sua famiglia, quel giorno si aggiunse anche una ricostruzione errata dell’incidente. Si parlò di un malore, di un investimento con il trattore, di lavori su terreni di proprietà della vittima.
Qualcuno raccontò che Falsetti era stato trovato a terra, accanto al trattore e da solo, quasi a volergli addossare l’intera colpa di quanto accaduto – precisa Vacca – sappiamo, invece, che i fatti andarono diversamente, che il corpo della vittima e il mezzo stesso furono spostati dal luogo dell’infortunio, e che alla guida di quel trattore c’era un ragazzo di nemmeno 18 anni».
L’incidente avvenne il 14 ottobre 2020. Il trattore si trovava in una sorta di deposito attrezzi e legname, particolarmente stretto e inadatto per il montaggio di dispositivi meccanici. Dopo aver agganciato lo “scuotitore” al trattore, il figlio del titolare accese il mezzo agricolo.
Ma, privo di esperienza e di specifico titolo abilitativo, non accorgendosi che Gianluca Falsetti si trovava ancora davanti al trattore, azionò inavvertitamente le ganasce della pinza che si chiusero intorno al bacino del 29enne causandogli ferite gravissime che lo portarono alla morte.
Non fu facile, tuttavia, capire cosa fosse successo.
«L’analisi di tale dinamica – ha scritto il consulente tecnico della Procura – è da ricercare nelle modalità con cui si stava procedendo al montaggio dell’attrezzatura sul trattore agricolo, atteso che il trattore e l’attrezzatura sono stati spostati e rimossi dalle posizioni in cui è avvenuto l’infortunio».
La consulenza medico legale, affidata a Giulio Di Mizio, chiarisce che le lesioni riportate da Falsetti sono compatibili «con adeguata attendibilità scientifica, alla posizione dello stesso tra le due braccia gommose dello scuotitore».
Articolo della “Gazzetta del Sud“LINK agli articoli online: