Incidente stradale mortale Monza: a giudizio per mancata precedenza

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Giesse Risarcimento Danni segue risarcimento per incidente stradale mortale a Monza.

Il rinvio a giudizio dell’automobilista che provocò l’incidente stradale mortale a Monza, in cui perse la vita Simone Vulcano, viene riportata nel quotidiano “Il Giorno” e nel settimanale “La Gazzetta della Martesana“.

Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime di incidenti stradali, assiste la famiglia dell’uomo.

«Svolta improvvisa e distratta»: fu omicidio stradale

A giudizio l’automobilista che travolse e uccise il 42enne Simone Vulcano

Tagliò la strada a una moto mentre cercava di parcheggiare la sua Range Rover, provocando la morte del 42enne Simone Vulcano, residente a Cassina de Pecchi.

L’automobilista, Manolo Falzi, 48enne di Brugherio, è stato rinviato a giudizio dal Tribunale di Monza per omicidio stradale. L’incidente è accaduto l’9 febbraio scorso sulla provinciale Milano-Imbersago a Brugherio.

I familiari di Simone Vulcano si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela delle vittime di incidenti stradali mortali.

«La consulenza tecnica del pubblico ministero – commenta Fernando Rosa, responsabile della sede di Giesse Risarcimento Danni a Monza – ha fatto emergere la piena responsabilità dell’automobilista che ha girato a sinistra all’improvviso, senza nemmeno guardare se, dal lato opposto, stesse arrivando qualcuno. Simone Vulcano ha avuto 0,97 secondi di tempo per reagire: troppo poco. Non è riuscito nemmeno ad azionare il freno».

Eppure, il motociclista – come riportato nel fascicolo del pubblico ministero – era perfettamente visibile. Viale Lombardia, teatro del sinistro, è una strada rettilinea, con buona visuale sia di giorno che di notte.

«Appare evidente come il sinistro stradale in esame con esito mortale – scrive il consulente tecnico della Procura – sia stato determinato essenzialmente dalla condotta di guida dell’automobilista, per la sua manovra imprudente sulla carreggiata principale perché avrebbe dovuto attendere che fosse completamente libera, prima di procedere».

Invece, non è stato così. La svolta a sinistra – si legge sempre nella consulenza – è stata eseguita dall’automobilista «senza accertarsi della effettiva possibilità di poter compiere tale manovra e senza aver verificato la presenza dello stesso motocilista che si trovava a circa 14 metri di distanza, pertanto in posizione perfettamente avvistabile».

Da qui, l’incidente e lo schianto frontale con il motociclista, che ha lasciato una donna e un bambino con meno di 3 anni senza un marito e senza un padre.

Articolo de “Il Giorno

«Una manovra eseguita con imperizia alla base della morte di Simone Vulcano»

Rinviato a giudizio il 48enne di Monza che alla guida di un Suv a febbraio si scontrò con il parrucchiere in sella a una moto

È stato rinviato a giudizio M.F., il quarantottenne di Monza che l’8 febbraio investì in auto Simone Vulcano, parrucchiere 42enne, padre di un bambino di poco più di due anni, mentre era in sella alla sua moto, provocandone la morte.

Lo ha stabilito il Gup del Tribunale di Monza che ha accolto la richiesta della pubblica accusa relativa al capo di imputazione di omicidio stradale.

Secondo la società di consulenza cui si è affidata la famiglia della vittima, la Giesse Risarcimento Danni, l’automobilista effettuò una manovra con imperizia.

Secondo la ricostruzione del sinistro Vulcano in sella alla sua moto stava rientrando a casa a Brugherio (dove si era trasferito da poco) dopo l’attività lavorativa a Milano.

All’incrocio tra viale Lombardia e via San Maurizio un Suv, una Rover in procinto di parcheggiare dall’altra pare della carreggiata, gli tagliò la strada. Il volo fu tremendo e morì sul colpo.

«La consulenza tecnica del pubblico ministero ha fatto emergere la piena responsabilità dell’automobilista che ha girato a sinistra all’improvviso, senza nemmeno guardare se, dal lato opposto, stesse arrivando qualcuno – ha spiegato Fernando Rosa, responsabile della sede di Giesse Risarcimento Danni a Monza – Simone Vulcano ha avuto 0,97 secondi di tempo per reagire: troppo poco. Non è riuscito nemmeno ad azionare il freno».

Rosa ha aggiunto che il motociclista sarebbe stato perfettamente visibile, in quanto viale Lombardia è una strada rettilinea, con buona visuale sia di giorno che di notte.

«Sarebbe bastato guardare l’altra metà della carreggiata, attendere il passaggio dei veicoli e poi svoltare a sinistra» ha aggiunto.

«Appare evidente come il sinistro stradale in esame con esito mortale sia stato determinato essenzialmente dalla condotta di guida del conducente dell’autovettura Rover, per la sua manovra imprudente sulla carreggiata principale – ha continuato Rosa citando letteralmente la perizia del consulente tecnico d’ufficio Domenico Romaniello.

La svolta a sinistra è stata eseguita dall’automobilista senza accertarsi della  effettiva possibilità di poter compiere tale manovra e senza aver verificato la presenza dello stesso motociclista che si trovava a circa 14 metri di distanza».

Simone Vulcano gestiva con una socia un negozio di acconciature a Milano, zona Porta Ticinese, “Essenza Barbieri”, che aveva aperto nel 2009. Dopo l’infanzia e la giovinezza in città, nel 2014 si era trasferito a Sant’Agata di Cassina.

Poi da poche settimane la famiglia aveva trovato casa a Brugherio. Figlio di Rosy, anche lei parrucchiera (aveva un negozio in città) conviveva con Josephine dalla quale aveva avuto un bambino che deve compiere tre anni.

I funerali erano stati celebrati in città, nella chiesa prepositurale di Santa Maria Assunta, davanti a una folla di persone. Era poi stato sepolto a Cassina nel cimitero di Camporicco.

Il suo ricordo nei tantissimi che lo hanno conosciuto è sempre più vivo che mai.

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