Giesse Risarcimento Danni segue risarcimento per incidente stradale mortale a Verbania.
La notizia dell’incidente mortale a Verbania, in cui ha perso la vita il 54enne Giovanni Agosti, viene riportata sul quotidiano “La Stampa“.
Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato in risarcimento a seguito di incidenti stradali, assiste i familiari della vittima che hanno ottenuto un risarcimento in una causa stragiudiziale.
L’incidente sul ponte di Intra forse causato da un malore
Un malore, un improvviso e momentaneo stato di incoscienza: potrebbe essere questa la causa dell’incidente avvenuto sul ponte di Intra la sera del 23 marzo 2019.
Lo schianto provocò la morte di Giovanni Agosti, verbanese di 54 anni, lesioni gravi alla compagna, gravissime alla nuora ed escoriazioni al nipotino. I quattro pedoni stavano rientrando a casa verso corso Mameli dopo una cena al ristorante.
Camminavano sul marciapiede, Agosti spingeva il passeggino con il bimbo di venti mesi. Improvvisamente vennero colpiti alle spalle dalla vettura guidata da Mattia Simonetta, 27 anni, di Vogogna. Proveniva da Pallanza, a velocità moderata: 30 all’ora secondo il perito incaricato dal pm Laura Carrera, dove il limite è di 50.
Da subito gli esami confermarono che non aveva bevuto, né fatto uso di sostanze stupefacenti. Non aveva per le mani il telefonino: l’ultimo utilizzo, un messaggio vocale di WhatsApp, era stata registrato 6 minuti prima dell’incidente.
«Stiamo per produrre al tribunale la documentazione medica che attesta come sia plausibile che il ragazzo sia stato colpito da una sincope, un malore da cui ci si riprende spontaneamente ma che negli istanti in cui si manifesta altera del tutto lo stato di coscienza: se riconosciuto, rende il soggetto non imputabile» spiega l’avvocato Guido Pitzalis difensore, con la collega Valeria Sannella, del giovane automobilista.
Sull’asfalto, lungo la traiettoria della Ford che attraversò diagonalmente la corsia opposta per fermarsi contro il parapetto, non vennero rilevati segni di frenata. Con l’udienza preliminare del 24 giugno i difensori formalizzeranno la richiesta di rito abbreviato.
Ieri, con l’apertura della fase processuale davanti al gup Rosa Maria Fornelli, si sono costituite le parti civili: i genitori della giovane donna scozzese, madre del bambino, che non si è ripresa dai postumi del grave trauma cranico riportato con l’incidente, il fratello e la sorella della vittima e suo padre Carlo, quest’ultimo rappresentano in giudizio dall’avvocato Gabriele Pipicelli.
È lui ad aver chiamato in causa quale responsabile civile Zurich Insurance Plc, compagnia assicurativa dell’imputato che peraltro ha già liquidato risarcimenti in misura ritenuta congrua da altre parti offese, che non si sono costituite parte civile. Queste parti sono stati seguite in una causa stragiudiziale da Giovanni Gabbani, responsabile della sede verbanese di «Giesse risarcimento danni».
Si tratta della compagna di Agosti, che schiacciata tra auto e ringhiera del ponte dovette sottoporsi a interventi e a una lunga riabilitazione, e i suoi due figli, legati da un vincolo affettivo molto forte con la vittima. Uno di loro è il padre del piccolo e compagno della mamma, tornata in Scozia dalla famiglia di origine.
La coppia con il bambino abitava in Florida, dove lui lavorava: «La loro vita – commenta Gabbani – è stata stravolta da quella tragica sera e quella di Gianni è stata spezzata da un incidente le cui cause ancora non si sono chiarite, ma è motivo per riflettere su quanto basti un attimo per diventare pericolo per sé stessi e gli altri».
L’auto del giovane ossolano, invadendo la corsia opposta, aveva anche rischiato di scontrarsi con una Hyundai in arrivo da Ghiffa. La sorte, tragica, volle che andasse a sbattere proprio dove stava passando la famigliola a piedi. Agosti venne sbalzato sotto il parapetto: un volo di neanche due metri, ma i traumi furono fatali.
Articolo de “La Stampa“