Giesse Risarcimento Danni segue risarcimento per incidente stradale a Grosseto.
La notizia della morte di Giuseppe Monti, cinque mesi dopo l’incidente stradale a Grosseto in cui era caduto con la moto, viene riportata sui quotidiani “Il Tirreno” e “La Nazione”.
Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato in risarcimento a seguito di incidenti stradali, assiste i familiari della vittima e ha nominato i propri consulenti di parte per affiancare quelli della Procura nella ricostruzione di quanto accaduto.
Muore dopo cinque mesi di agonia. Addio Giuseppe, muratore dal cuore d’oro
Se sia morto a causa dello schianto con il suo scooter, avvenuto cinque mesi fa sulla rotatoria di viale Mascagni, lo dirà l’autopsia che è stata fatta due giorni fa all’obitorio di Grosseto, su richiesta del sostituto procuratore Giampaolo Melchionna. Quello che però è certo, è il ricordo che Giuseppe Monti, 66 anni, ha lasciato in tutte le persone che lo hanno conosciuto.
L’uomo era da poco andato in pensione quando, il 28 luglio dell’anno scorso, cadde rovinosamente per terra all’altezza della rotatoria tra il viale Mascagni e via Umberto Giordano, probabilmente dopo aver urtato lo specchietto di un’auto di Sistema che stava viaggiando nella sua stessa direzione.
Il casco che l’uomo indossava, sebbene integro nella zona del cranio, aveva la visiera completamente distrutta. Era sullo spartitraffico, dove il sessantaseienne avrebbe sbattuto con una tale violenza da procurarsi un trauma cranico giudicato subito gravissimo: aveva perso conoscenza ed era stato subito soccorso dal 118. La polizia municipale era intervenuta per i rilievi.
L’uomo era stato portato alle Scotte di Siena in condizioni gravissime, ma piano piano si era ristabilito e dopo un paio di mesi era stato trasferito nella clinica di Montevarchi per fare la riabilitazione.
Poi però, le sue condizioni sono precipitate e la vigilia di Natale se n’è andato, nell’abbraccio disperato della moglie Daniela Catani e della figlia Lucia.
Giuseppe era nato a Ischia 66 anni fa e si era trasferito a Grosseto per lavorare da giovanissimo, poco più che ventenne. Da oltre quarant’anni viveva in città, in un appartamento di via Ximenes anche se il suo posto del cuore, dove ultimamente si era trasferito dopo la pensione, era la casa che aveva a Marina di Grosseto.
In città lo conoscevano tanti: gli amici, quelli che incontrava dal barbiere sotto casa piuttosto che quelli che incrociava durante le sue passeggiate, lo chiamavano Maradona.
Un po’ per le sue origini partenopee e molto per la sua passione per il calcio. Ovviamente, come ogni uomo nato all’ombra del Vesuvio, Monti tifava Napoli.
La Procura di Grosseto ha dato mercoledì mattina il nulla osta alla sepoltura dopo aver effettuato l’autopsia sul cadavere del 66enne e disposto anche una consulenza cinematica per accertare l’esatta dinamica all’origine dell’incidente.
Il pm Giampaolo Melchionna ha affidato l’incarico all’ingegner Andrea Guidetti, che presterà questa mattina giuramento e avrà poi 60 giorni di tempo per accertare le responsabilità dell’incidente.
Sessanta giorni saranno necessari poi per il deposito della relazione autoptica fatta dall’equipe medico legale di Siena. Autopsia che dovrà dire se la morte dell’uomo sia avvenuta in conseguenza con le gravissime ferite che erano state riportate nell’incidente dello scorso luglio.
I familiari di Giuseppe Monti si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nel risarcimento di incidenti mortali, nominando come propri consulenti di parte il dottor Paolo Bellettini e l’ingegner Fabrizio Piantanida, che potranno affiancare i periti nominati dalla Procura durante le fasi di indagine.
«È nostra ferma volontà chiarire e accertare cos’è esattamente accaduto quel tragico giorno – dice Massimo Gottardo di Giesse – Con gli esiti dell’autopsia si potrà stabilire il nesso di causa tra l’incidente e la morte sopraggiunta a distanza di 5 mesi, mentre con la consulenza cinematica andremo a chiarire tutti gli aspetti relativi alla dinamica del sinistro».
Ieri al cimitero di Sterpeto, i familiari, i parenti e gli amici hanno detto addio a Giuseppe. Al loro Maradona, muratore dal carattere schivo, dalle mani d’oro e dal cuore grande.
Monti era un uomo generosissimo, che preferiva gli atti alle parole: proprio per questo, la notizia della sua morte, è stata accolta con il dolore e lo strazio che si prova quando se ne va un uomo perbene.
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Dopo cinque mesi di agonia è morto Giuseppe Monti
Non ce l’ha fatta Giuseppe Monti, il 66enne di Marina di Grosseto rimasto coinvolto il 28 luglio in un gravissimo incidente stradale sulla rotatoria di viale Mascagni a Grosseto.
L’uomo, mentre era in sella al suo scooter, fu tamponato da un furgone proprio all’ingresso della rotatoria in direzione di piazza De Maria, sbattendo violentemente la testa sul marciapiede.
Dopo mesi di agonia l’uomo si è tristemente spento la vigilia di Natale in una clinica di riabilitazione a Montevarchi. I funerali ieri al cimitero di Sterpeto.
La Procura di Grosseto ha dato il nulla osta alla sepoltura dopo aver effettuato l’autopsia sul cadavere del 66enne e disposto anche una consulenza cinematica per accertare l’esatta dinamica all’origine dell’incidente.
Il Pm Melchionna ha affidato l’incarico all’ingegner Andrea Guidetti, che avrà poi 60 giorni di tempo per accertare le responsabilità dell’incidente.
I familiari di Giuseppe Monti si sono affidati a Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nel risarcimento di incidenti mortali, nominando come propri consulenti di parte il dottor Paolo Bellettini e l’ingegner Fabrizio Piantanida, che potranno affiancare i periti nominati dalla Procura durante le fasi di indagine.
“E’ nostra ferma volontà chiarire e accertare cos’è esattamente accaduto quel tragico giorno – afferma Massimo Gottardo di Giesse – Con gli esiti dell’autopsia si potrà stabilire il nesso di causa tra l’incidente e la morte sopraggiunta a distanza di 5 mesi, mentre con la consulenza cinematica chiariremo la dinamica del sinistro”.
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