Incidente mortale in Brianza: condannato l’automobilista

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Giesse Risarcimento Danni segue risarcimento per incidente stradale mortale in Brianza. 

La notizia del patteggiamento a 3 anni e mezzo di reclusione, ottenuto dall’uomo che provocò l’incidente stradale a Caponago, in Brianza, in cui perse la vita Alfredo Ferragina, viene riportata sul quotidiano “Il Giorno” e sul settimanale “Il Giornale di Seregno“.

Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato in risarcimento a seguito di incidenti stradali, assiste i familiari della vittima.

Incidente mortale, ubriaco patteggia 3 anni e 6 mesi

Alla guida di un furgone dopo avere assunto alcol e cocaina, ha investito il furgone di un 62enne di Seregno, causandone il decesso sul colpo.

Per questo incidente stradale, accaduto la sera del 24 aprile scorso a Caponago e che è costato la vita ad Alfredo Ferragina, ha patteggiato al Tribunale di Monza la pena di 3 anni, 6 mesi e 20 giorni di reclusione G.D., 35enne di Vedano al Lambro.

I familiari della vittima sono assistiti da Giesse Risarcimento Danni, gruppo in Italia specializzato in materia di risarcimento danni e responsabilità civile con sede anche a Monza.

Articolo de “Il Giorno

Provocò la morte di un seregnese: guidava sotto l’effetto di alcol e droga

In un incidente stradale aveva provocato la morte di Alfredo Ferragina, seregnese di 62 anni: ha patteggiato tre anni, sei mesi e venti giorni di reclusione davanti al Gup del Tribunale di Monza, Federica Centonze. Lo schianto il 24 aprile 2020, verso le 21, sulla strada provinciale 13 nel tratto di Caponago.

G.D., 35enne di Vedano al Lambro, aveva perso il controllo di un Fiat Doblò che aveva invaso l’opposta corsia di marcia, sulla quale viaggiava il Ford Transit condotto da Alfredo Ferragina. Imprevedibile e violentissimo l’impatto frontale, vani i soccorsi del personale medico del 118. Il 62enne, che in quel momento stava raggiungendo il posto di lavoro, era morto sul colpo per le gravi lesioni riportate.

Nel processo celebrato in Tribunale a Monza è emerso che il 35enne viaggiava a una velocità stimata di 88 chilometri orari (contro il limite di velocità di 70 km/h in quel tratto di strada) ed era sotto l’effetto di bevande alcoliche (0,67 g/l) e sostanze psicotrope (cocaina, 16 ng/ml).

«Condizioni psicofisiche che possono avere certamente influito nel determinismo della dinamica del sinistro» si legge nella relazione del consulente del pubblico ministero, l’ingegnere Domenico Romaniello. I familiari della vittima sono stati assistiti da Giesse risarcimento danni, società nazionale con una sede anche a Monza.

La morte di Alfredo Ferragina ha lasciato sgomenti parenti e amici, ma «quello che fa più male è venire a scoprire, nel corso delle indagini, che il responsabile del sinistro è risultato positivo ai test su alcool e droga – commenta Fernando Rosa della sede Giesse di Monza – Si tratta dell’ennesimo incidente provocato da chi non ha rispettato i limiti di velocità e si è messo alla guida in queste condizioni, uccidendo un innocente».

Il seregnese, ricordano dalla società monzese, era la colonna portante della famiglia. «Un uomo buono, sempre disponibile, di poche parole perché per lui parlavano i fatti. Un gran lavoratore prossimo alla tanto desiderata pensione che gli avrebbe permesso di dedicarsi a tempo pieno agli effetti più cari e alla sua grande passione: seminare e coltivare il suo orto».

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